Meta, l’azienda madre di Facebook e Instagram, potrebbe presto dover chiedere l’approvazione degli utenti per mostrare inserzioni pubblicitarie personalizzate. La Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha emesso una sentenza che impone a Meta di ottenere il consenso degli utenti prima di mostrare tali pubblicità.
Secondo la sentenza, Meta deve raccogliere e processare informazioni sugli utenti al fine di proporre loro contenuti personalizzati, inclusi gli annunci pubblicitari. Tuttavia, la Corte di Giustizia dell’UE ha stabilito che questa pratica non può essere giustificata senza un’approvazione formale da parte degli utenti.
Un portavoce di Meta ha dichiarato che l’azienda sta ancora valutando la sentenza e che prenderà una decisione sulle azioni future, rilasciando dichiarazioni più dettagliate in merito. Tuttavia, sembra che il rapporto tra Meta e l’apparato europeo non sia dei migliori, considerando anche le multe ricevute dall’azienda per questioni di privacy dei dati personali degli utenti.
A fine maggio, Meta è stata multata per 1,2 miliardi di Euro dal garante per la privacy irlandese, che agisce per conto dell’Unione Europea. Inoltre, l’azienda ha fatto ricorso contro un’altra multa di 390 milioni di Euro, legata alla raccolta dei dati personali degli utenti di Facebook, Instagram e Meta.
È importante notare che la sentenza della Corte di Giustizia dell’UE riguarda solo i Paesi membri dell’Unione Europea e non avrà impatto sull’operatività di Facebook negli Stati Uniti e nel resto del mondo. Meta dovrà quindi adeguarsi alle normative europee e ottenere il consenso degli utenti prima di mostrare loro pubblicità personalizzate.
Pubblicità personalizzate su Facebook? Per la Corte di Giustizia UE serve il consenso
La Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha stabilito che Meta, l’azienda dietro Facebook, dovrà ottenere il consenso degli utenti prima di mostrare pubblicità personalizzate. La decisione riguarda solo i Paesi membri dell’UE. Meta deve raccogliere e processare informazioni sugli utenti per offrire loro contenuti su misura, ma secondo la Corte di Giustizia dell’UE, questa pratica non può essere giustificata senza l’approvazione dei singoli utenti. Meta sta valutando la sentenza e deciderà come agire in futuro. Recentemente, Meta è stata multata dal garante per la privacy irlandese e ha fatto ricorso contro un’altra multa riguardante la raccolta dei dati personali degli utenti.