Gli ultimi progressi nella ricerca di una componente misteriosa dell’Universo ci offrono una luce di speranza e ci rendono entusiasti di questa nuova scoperta: per la prima volta è stato possibile “pesare” un alone di materia oscura situato al centro di una galassia.
Ma di cosa si tratta esattamente? Sappiamo che in ogni nucleo galattico è possibile trovare un buco nero supermassivo, che in alcuni casi potrebbe addirittura esserci una coppia di essi, e che si “nutre” di qualsiasi materiale si trovi nelle sue vicinanze.
In uno studio condotto dall’Università di Tokyo, gli scienziati suggeriscono che gli “aloni di materia oscura” che circondano galassie di questo tipo potrebbero essere utili nel trasportare il materiale verso il buco nero, fungendo da un servizio di consegna per alimentare questa mostruosità cosmica. Secondo le analisi, la massa di questi aloni sembra rimanere costante ed è circa 10 trilioni di volte superiore alla massa del nostro Sole.
“Nel nostro studio, abbiamo misurato gli aloni di materia oscura intorno a quasar più recenti e abbiamo riscontrato che risultano essere estremamente simili a quelli che osserviamo nei quasar più antichi”, ha spiegato Nobunari Kashikawa, responsabile della ricerca.
Questo risultato non è soltanto inaspettato, ma potrebbe anche avere importanti implicazioni sulla comprensione dell’Universo primordiale, considerando che i buchi neri al centro delle galassie influenzano lo sviluppo delle stelle. Senza dubbio, questa ricerca potrà essere approfondita in futuro con l’ausilio del telescopio Euclid, lanciato nello spazio per studiare la materia oscura.
Astronomi hanno pesato un alone di materia oscura per la prima volta
Un nuovo studio condotto dall’Università di Tokyo ha permesso di pesare per la prima volta un alone di materia oscura all’interno di una galassia. Gli scienziati suggeriscono che gli aloni di materia oscura intorno ai buchi neri supermassivi potrebbero aiutare a trasportare il materiale verso il buco nero stesso, alimentandolo. La massa degli aloni sembra essere costante e pari a circa 10 trilioni di volte maggiore della massa del Sole. Queste misurazioni sono simili sia per i quasar più recenti che per quelli più antichi. Questa scoperta potrebbe avere importanti conseguenze per la comprensione dell’Universo primordiale poiché i buchi neri al centro delle galassie influenzano lo sviluppo delle stelle. La ricerca potrà essere approfondita in futuro con l’aiuto del telescopio Euclid, dedicato allo studio della materia oscura.