Il tuo smartphone ti spia? Scopri come gli italiani sono presi di mira!

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Una recente indagine condotta da NordVPN, azienda leader nel settore della cybersecurity, ha evidenziato che circa un terzo degli italiani si è sentito spiato dal proprio smartphone. I partecipanti all’indagine hanno dichiarato di aver notato almeno una volta la presenza di pubblicità e annunci correlati a prodotti o servizi di cui avevano appena parlato o che avevano visto in uno spot pubblicitario in TV.

Secondo i risultati dell’indagine, il fenomeno si è manifestato principalmente sugli smartphone (80%), ma anche su altri dispositivi come computer (51%) e tablet (24%). Inoltre, il 47% dei partecipanti ha dichiarato di sentirsi spiato o addirittura di provare paura. Ma cosa si cela dietro a questo fenomeno?

Il responsabile di questa sensazione è il tracciamento ultrasonico attraverso multi dispositivi, in grado di monitorare i comportamenti e gli interessi degli utenti. Questo tipo di tracciamento si basa sul passaggio di informazioni tra applicazioni che hanno accesso al microfono dei dispositivi. Questi programmi rimangono costantemente in ascolto, rilevando suoni ad alta frequenza e raccogliendo informazioni sugli individui, che spesso non sono consapevoli di essere monitorati. Utilizzando gli ultrasuoni, i cosiddetti beacon possono individuare stimoli provenienti da programmi televisivi, video e siti web, nonché da app installate sui nostri smartphone.

L’ultrasonic cross-device tracking offre sicuramente vantaggi, ma al tempo stesso solleva questioni riguardo alla trasparenza, alla sicurezza e alla protezione dei dati sensibili dei consumatori.

È importante sottolineare che questo tipo di tecnologia non richiede una connessione a internet per funzionare, ma solamente l’accesso al microfono del dispositivo. Spesso, infatti, molte app richiedono l’autorizzazione per accedere al microfono anche quando sembra che tale funzione non sia necessaria per il loro funzionamento. Una volta concessa l’autorizzazione, viene inserito un particolare beacon ultrasonico in grado di raccogliere informazioni anche in assenza di connessione dati o Wi-Fi.

Al momento, non esiste un modo definitivo per bloccare i beacon ultrasonici, ma è possibile ridurre le possibilità che lo smartphone riceva questi stimoli audio evitando di concedere poteri non necessari alle applicazioni installate. Nel caso in cui i permessi siano già stati concessi, è possibile modificare le impostazioni del proprio smartphone per revocare l’accesso a tutte le applicazioni che non ne necessitano per funzionare correttamente. Inoltre, l’utilizzo di una VPN può essere una buona soluzione per evitare di essere tracciati.

italiani spiati dal proprio smartphone

Una ricerca condotta da NordVPN, azienda leader nel settore della cybersecurity, ha rivelato che un terzo degli italiani si è sentito spiato dal proprio smartphone. Le persone intervistate hanno notato la presenza di pubblicità e annunci relativi a prodotti o servizi di cui avevano parlato o visto in uno spot pubblicitario in TV. Questo fenomeno si è verificato principalmente sugli smartphone, ma anche su computer e tablet. Il tracciamento ultrasonico tramite multi dispositivi è il responsabile di questa sensazione, monitorando i comportamenti e gli interessi degli utenti attraverso il passaggio di informazioni tra applicazioni con accesso al microfono. Gli esperti di privacy contestano la mancanza di trasparenza e l’attenzione insufficiente alla sicurezza e alla protezione dei dati sensibili dei consumatori. Questa tecnologia non richiede una connessione a Internet, ma solo l’accesso al microfono. Non è attualmente possibile bloccare definitivamente i beacon ultrasonici, ma è possibile limitare l’accesso alle applicazioni e utilizzare una VPN per evitare il tracciamento.

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