I segreti del sonno delle piante: scopri come influenzano la loro crescita e il loro benessere

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Le piante, a differenza di noi umani, possiedono una forma di “sonno” che si manifesta come una quiete notturna e un rallentamento delle loro attività vitali, seguendo ritmi circadiani simili a quelli degli animali. Questo fenomeno è stato osservato anche dallo spazio grazie agli strumenti della NASA sull’ISS.

Recenti immagini hanno mostrato come le piante vicino al Lago Superiore, negli Stati Uniti, “si sveglino” con l’alba e inizino le loro attività quotidiane. Un’importante svolta è stata il lavoro del botanico Stefano Mancuso, direttore del Laboratorio Internazionale di Neurobiologia Vegetale. Mancuso ha iniziato a indagare la possibilità di una coscienza vegetale osservando come le radici delle piante evitano gli ostacoli senza nemmeno toccarli.

Sebbene il concetto di coscienza nelle piante sia ancora oggetto di dibattito, Mancuso ha scoperto che le piante sono sensibili agli anestetici, proprio come gli esseri umani. Questo suggerisce che, in qualche modo, le piante possono essere “addormentate”, aprendo nuove prospettive sulla comprensione della vita vegetale. Il suo team sta lavorando per approfondire questa scoperta, con l’obiettivo di “addormentare” completamente una pianta entro la fine del 2023.

Questo studio non solo mette in discussione la percezione delle piante ma solleva anche importanti domande sulla natura della coscienza e dell’intelligenza, che potrebbero non essere esclusivamente legate alla presenza di un cervello. Ciò porta a domandarci se anche le piante avessero una forma di coscienza.

le piante hanno uno stato di ‘sonno’ proprio come gli umani

Le piante hanno una forma di “sonno”, un rallentamento delle loro attività vitali durante la notte. Questo fenomeno, simile al ritmo circadiano degli animali, è stato osservato anche dalla NASA sull’ISS. Le immagini mostrano come le piante vicino al Lago Superiore si “sveglino” con l’alba. Il botanico Stefano Mancuso ha scoperto che le piante sono sensibili agli anestetici come gli esseri umani, aprendo nuove frontiere sulla nostra comprensione della vita vegetale. Il suo team sta lavorando per “addormentare” completamente una pianta entro il 2023, sfidando la percezione delle piante e aprendo nuove domande sulla natura della coscienza e dell’intelligenza. Emerge la questione se anche le piante possano avere una forma di coscienza.