I limiti della deduzione: scopri perché la tua mente ha bisogno di altre risposte!

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Nel contesto della partita IVA e del regime forfettario, la possibilità di deduzione dei contributi versati presenta dei limiti. Analizziamo quali sono queste limitazioni.

Le spese sostenute per il versamento dei contributi possono essere completamente detratte dal reddito imponibile dai dipendenti, dai pensionati e dai lavoratori autonomi in regime ordinario. Tuttavia, per coloro che aderiscono al regime forfettario, è necessario fare attenzione poiché sono stati stabiliti precisi limiti di deduzione.

Come suggerisce il nome stesso, i contribuenti che ricadono in questa categoria non hanno il diritto di beneficiare di detrazioni e deduzioni poiché sono soggetti al pagamento di un’imposta sostitutiva “a forfait” basata su un coefficiente di redditività e non sull’intero reddito. A causa di questa modalità di calcolo, sono stati stabiliti limiti specifici per la deduzione dei contributi.

Ad esempio, l’articolo 10, comma 1 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi stabilisce che i contributi versati sono completamente deducibili dal reddito, come indicato nella lettera e) dello stesso articolo. Ciò significa che i contribuenti in regime forfettario possono dedurre i contributi previdenziali versati alla cassa professionale di appartenenza o obbligatoriamente versati all’INPS. Questa deduzione rappresenta l’unica forma di detrazione riconosciuta ai contribuenti che hanno aderito al regime forfettario per quanto riguarda le spese sostenute per pagare i contributi obbligatori.

Tuttavia, è importante sottolineare che questi contribuenti non sono soggetti all’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche (IRPEF), ma a un’imposta sostitutiva regolamentata dall’articolo 1, comma 64 della legge 190/2014. In riferimento alle deduzioni, questa legge stabilisce che “i contributi previdenziali versati in conformità alle disposizioni di legge vengono dedotti dal reddito stabilito ai sensi del presente comma”. Pertanto, il contribuente in regime forfettario ha la possibilità di beneficiare della deduzione, ma limitatamente ai contributi obbligatori versati per il reddito prodotto. Solo queste spese possono essere utilizzate per ridurre il reddito lordo su cui calcolare l’imposta dovuta.

È fondamentale sottolineare che i contributi volontari o quelli derivanti da ricongiunzione non sono deducibili dal reddito imponibile, neppure per i contribuenti in regime forfettario. Quindi, anche se il contribuente adotta questo regime fiscale semplificato, non è possibile detrarre dal reddito imponibile le spese sostenute per versare contributi volontari o per ricongiungere periodi assicurativi provenienti da casse previdenziali diverse.

la deduzione ha dei limiti precisi sui contributi

Il testo riguarda la deduzione dei contributi previdenziali nel regime forfettario della partita IVA. Per i dipendenti, i pensionati e i lavoratori autonomi in regime ordinario, le spese sostenute per versare i contributi possono essere portate in deduzione in modo illimitato. Tuttavia, nel regime forfettario ci sono limiti precisi per la deduzione dei contributi. I contribuenti di questa categoria non possono beneficiare di detrazioni e deduzioni, poiché sono soggetti al pagamento di un’imposta sostitutiva basata su un coefficiente di redditività. I contributi obbligatori assistenziali e previdenziali, quelli facoltativi e quelli derivanti da operazioni di ricongiunzione e riscatto possono essere dedotti. Ma i contribuenti forfettari possono dedurre solo i contributi previdenziali versati alla cassa professionale di appartenenza o obbligatoriamente all’INPS. Questa è l’unica forma di detrazione riconosciuta a tali contribuenti. Tuttavia, solo i contributi obbligatori versati per il reddito prodotto possono essere dedotti per ridurre il reddito lordo su cui calcolare l’imposta dovuta. Non è possibile dedurre i contributi volontari o quelli derivanti da ricongiunzione.