Il settore dei videogiochi continua a ricevere brutte notizie, con l’annuncio di grandi licenziamenti all’interno di importanti software house e publisher. Questa volta, è stata Electronic Arts a licenziare il 5% dei suoi dipendenti.
Ogni volta che si legge di licenziamenti nel mondo degli sviluppatori di videogiochi, si nota la fragilità del settore rispetto ad altri settori tecnologici. Un insuccesso commerciale o una richiesta degli azionisti possono portare a licenziamenti che cambiano radicalmente la vita dei dipendenti.
Nel corso del 2023, molti licenziamenti hanno colpito l’industria videoludica in tutto il mondo, tranne forse in Giappone. Il 2024 è iniziato in modo ancora più difficile, con alcuni analisti che prevedono un “crash” del settore, dovuto all’avidità delle aziende che supportano le software house.
A essere coinvolta in questa situazione è stata Electronic Arts, nota per la sua serie di videogiochi “FIFA”. Il CEO, Andrew Wilson, ha dichiarato che l’azienda si concentrerà sulla produzione dei videogiochi Iron Man e Black Panther, basati sulla licenza Marvel, ma abbandonerà lo sviluppo di altre proprietà intellettuali su licenza.
Tra i progetti abbandonati vi è lo sparatutto in prima persona di Star Wars e la software house Ridgeline Games, dedicata all’universo di Battlefield. L’azienda ha annunciato che circa il 5% della forza lavoro verrà licenziata, con costi stimati tra i 40 e i 55 milioni di dollari.
L’azienda ha sottolineato che il settore dei videogiochi è in continua evoluzione e che la decisione di licenziare dipendenti è necessaria per concentrarsi sulle IP proprietarie e sui videogiochi sportivi. I licenziamenti non sono ancora terminati e si prevedono ulteriori licenziamenti entro Dicembre 2024.
La situazione di Electronic Arts riflette le sfide che l’industria videoludica sta affrontando, con la necessità di adattarsi ai cambiamenti del mercato e di ridurre i costi per rimanere competitivi.
Nel mondo dei videogiochi, Electronic Arts ha annunciato licenziamenti del 5% dei dipendenti, aggiungendosi ad altri licenziamenti nel settore. L’azienda ha deciso di bloccare lo sviluppo di future proprietà intellettuali con licenza e concentrandosi su produzioni legate alle sue IP. I costi dei licenziamenti sono stimati tra i 40 e i 55 milioni di dollari. La compagnia ha già licenziato circa il 10% della forza lavoro e si prevedono altri licenziamenti entro la fine del 2024.
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